Altered Carbon: un viaggio tra corpi vuoti e anime immortali
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Un futuro distopico, corpi intercambiabili e una tecnologia che sfida la morte. “Altered Carbon” ci porta in un viaggio cyberpunk ricco di azione, intrighi e passioni proibite.
“Altered Carbon” è una serie Netflix che ci porta dritti nel cuore di un futuro cyberpunk, ispirato ai romanzi di Richard K. Morgan. Immaginate un mondo dove la morte è stata sconfitta, almeno per i più ricchi.
La storia si svolge nella Bay City del 2384, una versione futuristica e distorta di San Francisco. Grattacieli altissimi si innalzano verso il cielo plumbeo, mentre le strade sono un labirinto di luci al neon e insegne olografiche. L’aria è densa di smog e odori chimici, un mix nauseabondo di profumo cheap e pioggia acida.
Bay City è una città di contrasti, divisa tra l’opulenza sfrenata dei Matusalemme, che vivono in torri dorate, e la miseria dei comuni mortali, costretti a sopravvivere nelle zone basse della città. In questo scenario decadente e affascinante, seguiamo le vicende di Takeshi Kovacs, un ex soldato riportato in vita dopo 250 anni. Kovacs si risveglia in una nuova “custodia”, un corpo che non gli appartiene, con una missione pericolosa da compiere.
La sua missione? Risolvere l’omicidio di Laurens Bancroft, un riccone immortale, qui vengono chiamati “Matusalemme” (Mat), individui la cui coscienza è stata digitalizzata e resa eterna grazie alla tecnologia delle “pile corticali”. Praticamente, un upgrade niente male rispetto al solito backup su iCloud!
La prima stagione è un vero e proprio pugno nello stomaco. Trama avvincente, colpi di scena a ogni angolo e personaggi indimenticabili che ti si stampano in testa. Kovacs, con il suo passato da ribelle, un sarcasmo affilato come una katana e un codice morale ambiguo, è un protagonista con i controfiocchi. Joel Kinnaman lo interpreta alla grande, con quell’aria da duro e quello sguardo tormentato che non guasta mai. Al suo fianco troviamo la detective Kristin Ortega, interpretata dalla bellissima Martha Higareda. Tra i due l’attrazione è palpabile fin da subito, e non ci metterà molto a trasformarsi in passione. Preparatevi, perché Kristin Ortega saprà regalarci momenti incredibilmente hot!
“Altered Carbon” non è solo esplosioni, sparatorie e inseguimenti tra i grattacieli di Bay City. Sotto la superficie scintillante di effetti speciali e azione cyberpunk, si nasconde una riflessione profonda su cosa significhi essere umani in un mondo dove la tecnologia ha ridefinito i confini della vita e della morte.
La serie ci catapulta in un futuro dove la mortalità è diventata una questione di classe sociale. I ricchi, grazie alle pile corticali, possono trasferire la loro coscienza in nuovi corpi, “custodie” di lusso, e vivere praticamente in eterno. Ma cosa succede a chi non può permettersi questo privilegio? “Altered Carbon” ci mostra il lato oscuro di questa immortalità a due velocità, un mondo diviso tra l’élite dei Matusalemme, che si crogiolano nel loro potere senza fine, e la massa dei “mortali”, condannati a una vita precaria e spesso violenta.
E in mezzo a questa inquietante distopia, la serie ci spinge a interrogarci sul valore della vita, sull’identità e sul confine sempre più labile tra corpo e anima. Cosa resta della nostra umanità quando possiamo cambiare involucro a piacimento? E cosa succede alla nostra anima quando il corpo diventa solo un accessorio usa e getta?
E in tutto questo, dove si colloca il nostro Kovacs? Beh, lui non è certo il tipo che se ne sta con le mani in mano. Con il suo passato da Spedi, un guerriero ribelle che ha sfidato il sistema, si ritrova invischiato in un gioco pericoloso, fatto di intrighi, tradimenti e cospirazioni. Non solo dovrà vedersela con potenti nemici che cercano di eliminarlo, ma dovrà anche fare i conti con i fantasmi del suo passato, con le scelte difficili e i traumi che lo tormentano.
La seconda stagione, però, è un po’ come un aggiornamento software andato male. Anthony Mackie prende il posto di Kinnaman nei panni di Kovacs, e, diciamocelo, il cambio di custodia non è dei migliori. Mackie è un bravo attore, ma manca di quella grinta e di quel cinismo che facevano di Kovacs un personaggio così iconico. È come se avessero trasferito la sua pila corticale in una custodia di seconda mano, un po’ difettosa.
Trent’anni sono passati dalla prima stagione, e “Altered Carbon” ci porta su Harlan’s World, il pianeta natale di Kovacs. È qui che spera di ritrovare Quellcrist Falconer (Renée Elise Goldsberry), il suo grande amore e leader degli Spedi. La sua scomparsa lo tormenta ancora, e non si darà pace finché non avrà scoperto la verità.
Harlan’s World però non è il paradiso che Kovacs ricordava. Conflitti e tensioni dilaniano il pianeta, e l’atmosfera è pesante, quasi irrespirabile. Le foreste pluviali, un tempo rigogliose, sono ora segnate da incendi e cicatrici, mentre l’aria è satura dell’odore acre di fumo e polvere da sparo. Kovacs si ritrova subito in pericolo, braccato da nuovi nemici, come il colonnello Carrera, un militare spietato che sembra uscito da un incubo.
Fortunatamente, Kovacs non è solo. Incontra Trepp, una cacciatrice di taglie tosta e indipendente, che si rivelerà una preziosa alleata. Trepp è un personaggio che ho apprezzato molto: coraggiosa, leale e con un senso dell’umorismo tagliente. Peccato che non abbia avuto più spazio nella serie!
A questo punto, devo ammettere che la seconda stagione mi ha un po’ deluso. La trama, a tratti confusa, non mi ha convinto del tutto. Le sottotrame non sono sempre interessanti, e alcuni nuovi personaggi, come Carrera, sono stereotipati e poco approfonditi. Anche l’azione, pur essendo spettacolare, non riesce a compensare la mancanza di quella complessità e di quel guizzo narrativo che avevano reso la prima stagione così speciale.
Nonostante i difetti della seconda stagione, “Altered Carbon” resta una serie che consiglio a tutti gli amanti della fantascienza cyberpunk e delle atmosfere alla Blade Runner. La prima stagione è un capolavoro, da 4/5 stelle. La seconda, un po’ meno, ma comunque godibile, da 3/5 stelle.
Consigliata a chi:
- Ama la fantascienza cyberpunk e le atmosfere alla Blade Runner.
- Gradisce le trame complesse e i personaggi sfaccettati.
- Non è alla ricerca di una serie leggera e spensierata.
Sconsigliata a chi:
- Si scandalizza facilmente.
- Preferisce le storie d’amore sdolcinate (qui si parla di tutt’altro!).
- Si annoia con le riflessioni filosofiche (preparatevi a usare il cervello!).