Brad Pitt superstar in un delirio di azione e humor nero – Recensione di Bullet Train
⭐⭐⭐
“Bullet Train” è un film d’azione e commedia con Brad Pitt che non si prende sul serio. David Leitch dirige un cast di personaggi folli in un treno proiettile pieno di azione, humor nero e colpi di scena. Un film divertente e adrenalinico, perfetto per staccare il cervello, ma non aspettatevi un capolavoro.
Preparatevi a un viaggio ad alta velocità dove le uniche fermate sono per raccogliere nuovi passeggeri… o per scaricare qualche cadavere! “Bullet Train” è un film che si diverte a prendere in giro le convenzioni del genere action, con un Brad Pitt in stato di grazia che sembra essersi fatto un corso accelerato di arti marziali e di battute sarcastiche.
David Leitch, il regista che ha trasformato Keanu Reeves in una macchina da guerra in “John Wick”, qui si supera. Le scene di combattimento sono coreografate con una precisione chirurgica (anche se i chirurghi in questo film non se la passano molto bene…), e lo stile di regia è così dinamico che vi verrà il mal di mare anche se siete seduti sul divano. E non parliamo dei combattimenti corpo a corpo: Brad Pitt che mena le mani come se non ci fosse un domani è uno spettacolo da non perdere, soprattutto quando si ritrova a usare una bottiglia d’acqua come arma letale. Geniale!
Ma non temete, “Bullet Train” non è solo un film per amanti delle scazzottate. È anche una commedia nera che vi farà ridere a crepapelle, con dialoghi che sembrano scritti da Quentin Tarantino dopo una maratona di film di Bud Spencer e Terence Hill. E i personaggi? Un vero e proprio zoo di figure strampalate e sopra le righe.
C’è Lemon, un killer con la fissazione per “Thomas la locomotiva” (sì, avete capito bene), che analizza le persone in base al personaggio del cartone animato a cui assomigliano. E il suo gemello Tangerine, che sembra uscito da un film di Guy Ritchie, con la sua parlantina e il suo fare da duro. E poi c’è Prince, la dolce e innocente ragazzina che si rivela essere una psicopatica senza scrupoli. Insomma, un cast di pazzi scatenati che vi faranno dubitare della vostra sanità mentale. Ah, e non dimentichiamoci di Bad Bunny, che nel ruolo del Lupo ci regala un’interpretazione intensa e commovente (forse un po’ troppo per un film del genere, ma chi siamo noi per giudicare?).
Avete mai desiderato fare un viaggio in treno indimenticabile? “Bullet Train” vi offre questa possibilità, ma attenzione: il biglietto è di sola andata! A bordo di questo treno proiettile giapponese, un gruppo di killer si sfida in una serie di scontri all’ultimo sangue. L’ambientazione è claustrofobica e adrenalinica, e i colpi di scena sono sempre in agguato. Insomma, un viaggio che vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima fermata.
Tra una sparatoria e una battuta sardonica, “Bullet Train” riesce a stupirci anche con qualche spunto di riflessione sulla vita e sul destino. I personaggi, pur essendo un concentrato di follia e imprevedibilità, ci ricordano che siamo tutti in cammino verso una forma di redenzione, che si tratti di affrontare i fantasmi del passato, di cercare la pace interiore o di trovare il proprio posto nel mondo. E forse, proprio come Ladybug (Brad Pitt) impara a fare con la sua “sfortuna”, anche noi dovremmo imparare ad accettare l’imprevedibilità della vita e a lasciar andare le nostre ossessioni. Insomma, “Bullet Train” non è solo un film divertente, ma anche un piccolo viaggio filosofico a bordo di un treno proiettile.
Un plauso anche alla colonna sonora di Dominic Lewis, che con la sua energia e varietà accompagna in modo perfetto le avventure dei personaggi a bordo del treno. Non mi aspettavo un mix così vario e originale, che spazia dal rock alla musica tradizionale giapponese. E devo dire che ci sta alla grande, perché contribuisce a creare un’atmosfera unica e coinvolgente.
Tuttavia, qualche nota stonata c’è. Yuichi e suo padre, pur essendo interpretati da attori di talento, finiscono per essere un po’ troppo stereotipati. Sembrano usciti da un vecchio film di samurai, con il loro codice d’onore e la loro sete di vendetta. Anche Morte Bianca, il boss della mafia russa, è un po’ una caricatura, con il suo aspetto minaccioso e il suo accento forzato. Infine, pur apprezzando la scena finale con Lemon che guida il furgone dei mandarini, non posso nascondere una certa delusione per la fine di Prince. Un personaggio così interessante avrebbe meritato un destino migliore.
Nel complesso, “Bullet Train” è un buon film, ma non un capolavoro. Con qualche accorgimento in più, avrebbe potuto essere un vero e proprio cult. Ma ehi, chi se ne frega? L’importante è divertirsi, no?
Consiglierei questo film a:
- Chi ama i film d’azione con una spolverata di umorismo nero e personaggi fuori di testa.
- Chi non si spaventa di fronte a un po’ di sana follia e a qualche situazione assurda.
- Chi apprezza i film con un ritmo frenetico e una trama ricca di sorprese.
Non consiglierei questo film a:
- Chi cerca un film d’azione serio e realistico, con una trama profonda e personaggi psicologicamente complessi.
- Chi non ha un buon senso dell’umorismo e si scandalizza facilmente.
- Chi soffre di mal di mare e non sopporta i treni ad alta velocità.