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Cobra Kai 6 – Parte 2, la Recensione: Un Sekai Taikai infuocato da una nuova minaccia

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Cobra Kai 6 – Parte 2 ci porta al Sekai Taikai con combattimenti spettacolari, ma anche forzature nella trama. La sorpresa è l’arrivo degli Iron Dragons, un nuovo dojo spietato. L’attesa per la terza parte (e la conclusione) si fa snervante.

Robby e Kwon Jwae-Sung si sfidano sul tatami

La saga di Karate Kid continua a regalarci emozioni forti con la seconda parte della sesta stagione di Cobra Kai, disponibile su Netflix. Il Sekai Taikai, il torneo mondiale di karate che ha fatto sognare generazioni di appassionati, è finalmente realtà. Ma tra combattimenti mozzafiato, colpi di scena al cardiopalma e un pizzico di nostalgia, questa nuova tranche di episodi introduce una ventata di novità che scuote gli equilibri consolidati, regalando una nuova dimensione al racconto.

Come anticipato dai trailer e dalle interviste ai protagonisti, l’azione la fa da padrone. Il Sekai Taikai è uno spettacolo per gli occhi, con coreografie di combattimento che rasentano la perfezione.

I giovani protagonisti, ormai cresciuti e maturati, si muovono con una sicurezza e una tecnica che farebbero invidia a veri atleti di karate. E vedere Daniel e Johnny, un tempo acerrimi rivali, guidare i loro allievi fianco a fianco, tra scambi di battute e sguardi complici, è un vero e proprio regalo per i fan di vecchia data. Ma proprio questa esplosione di adrenalina finisce per mettere in ombra l’introspezione psicologica, elemento che ha sempre contraddistinto Cobra Kai. I conflitti interiori di personaggi come Tory, alle prese con la perdita della madre e con un futuro incerto, o di Devon, divisa tra la lealtà verso il Cobra Kai e il desiderio di cambiare, vengono relegati in secondo piano, sacrificati sull’altare dell’azione.

Chosen e Kim Da-Eun in un momento di complicità

E a proposito di azione, la trama non è esente da forzature che rasentano l’assurdo. Kreese che evade di prigione con la stessa facilità con cui si ordina una pizza, Silver che ricompare dal nulla come un fantasma del passato…

Sono scelte narrative che lasciano perplessi, quasi che gli sceneggiatori abbiano voluto a tutti i costi creare situazioni al limite del paradossale, perdendo di vista la coerenza interna che ha sempre caratterizzato la serie. Persino l’eliminazione dal Sekai Taikai, pur generando conseguenze importanti, non ha quel sapore di “punto di non ritorno” che ci si aspetterebbe. Come sottolineato da alcuni critici, sembra quasi che gli autori vogliano tenere aperte tutte le porte, preparando il terreno per un futuro ancora incerto.

Ma la vera sorpresa di questa “parte di stagione” è l’introduzione di una terza fazione, gli Iron Dragons, un dojo spietato e misterioso che fa impallidire persino il Cobra Kai. Guidati dalla carismatica e letale Zara Malik, gli Iron Dragons si impongono come la nuova minaccia, portando una ventata di imprevedibilità e un nuovo livello di sfida per i nostri protagonisti. Questa scelta si rivela vincente, aggiungendo pepe ad una narrazione che rischiava di adagiarsi sugli allori.

Non mancano poi gli omaggi alla saga originale di Karate Kid. L’approfondimento del passato del maestro Miyagi, con dettagli inediti sulla sua giovinezza e un amore perduto, aggiunge profondità al personaggio e omaggia la memoria di Pat Morita. E la scena in cui Daniel e Chozen si allenano con le bacchette, è un chiaro richiamo a Karate Kid II, capace di scatenare la nostalgia dei fan di vecchia data.

Ma la vera nota dolente, come evidenziato da molti fan e critici, è la scelta di Netflix di frammentare la stagione in tre parti, rimandando la conclusione al 2025. Una decisione che ha spiazzato molti, creando un’attesa snervante che rischia di diluire eccessivamente la storia. La paura è che questo “spezzatino” narrativo possa far perdere allo spettatore il filo conduttore degli eventi, compromettendo la fruizione dell’opera nel suo complesso.

A chi consigliamo Cobra Kai 6 – Parte 2?

  • Agli amanti della saga di Karate Kid, che ritroveranno personaggi e atmosfere familiari, con un tocco di modernità.
  • Ai fan delle serie tv d’azione, con combattimenti coreografati in modo impeccabile e un ritmo incalzante.
  • A chi cerca una storia di rivalità, redenzione e crescita personale, con un pizzico di humor e nostalgia.

A chi sconsigliamo Cobra Kai 6 – Parte 2?

  • A chi cerca una serie tv realistica e priva di forzature narrative.
  • A chi si aspetta un approfondimento psicologico dei personaggi complesso e sfaccettato.
  • A chi non ha la pazienza di aspettare il 2025 per vedere la conclusione della storia.

Cobra Kai 6 – Parte 2 è un prodotto con luci e ombre, che saprà sicuramente intrattenere e divertire, ma che lascia anche con qualche perplessità e un senso di incompiutezza. Non ci resta che attendere la terza parte, sperando che sappia chiudere il cerchio in modo soddisfacente.

Trailer Ufficiale