Archivi Netflix - Review Junkie https://reviewjunkie.net/tag/netflix/ Il tuo sito di recensioni Wed, 13 Nov 2024 21:41:44 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7 https://reviewjunkie.net/wp-content/uploads/2024/11/cropped-file-r1WNzr96g85fZlsM7tsUmXAk-2-32x32.webp Archivi Netflix - Review Junkie https://reviewjunkie.net/tag/netflix/ 32 32 Brad Pitt superstar in un delirio di azione e humor nero – Recensione di Bullet Train https://reviewjunkie.net/brad-pitt-superstar-in-un-delirio-di-azione-e-humor-nero-recensione-di-bullet-train/ https://reviewjunkie.net/brad-pitt-superstar-in-un-delirio-di-azione-e-humor-nero-recensione-di-bullet-train/#respond Wed, 13 Nov 2024 21:41:42 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=666 ⭐⭐⭐ “Bullet Train” è un film d’azione e commedia con Brad Pitt che non si prende sul serio. David Leitch

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“Bullet Train” è un film d’azione e commedia con Brad Pitt che non si prende sul serio. David Leitch dirige un cast di personaggi folli in un treno proiettile pieno di azione, humor nero e colpi di scena. Un film divertente e adrenalinico, perfetto per staccare il cervello, ma non aspettatevi un capolavoro.

Preparatevi a un viaggio ad alta velocità dove le uniche fermate sono per raccogliere nuovi passeggeri… o per scaricare qualche cadavere! “Bullet Train” è un film che si diverte a prendere in giro le convenzioni del genere action,  con un Brad Pitt in stato di grazia che sembra essersi fatto un corso accelerato di arti marziali e di battute sarcastiche.

David Leitch, il regista che ha trasformato Keanu Reeves in una macchina da guerra in “John Wick”, qui si supera. Le scene di combattimento sono coreografate con una precisione chirurgica (anche se i chirurghi in questo film non se la passano molto bene…), e lo stile di regia è così dinamico che vi verrà il mal di mare anche se siete seduti sul divano.  E non parliamo dei combattimenti corpo a corpo:  Brad Pitt che mena le mani come se non ci fosse un domani è uno spettacolo da non perdere,  soprattutto quando si ritrova a usare una bottiglia d’acqua come arma letale.  Geniale!

Ma non temete, “Bullet Train” non è solo un film per amanti delle scazzottate. È anche una commedia nera che vi farà ridere a crepapelle, con dialoghi che sembrano scritti da Quentin Tarantino dopo una maratona di film di Bud Spencer e Terence Hill.  E i personaggi? Un vero e proprio zoo di figure strampalate e sopra le righe.

Lemon e Tangerine intenti a fissare lo spettatore

C’è Lemon, un killer con la fissazione per “Thomas la locomotiva” (sì, avete capito bene), che analizza le persone in base al personaggio del cartone animato a cui assomigliano.  E il suo gemello Tangerine,  che sembra uscito da un film di Guy Ritchie,  con la sua parlantina e il suo fare da duro.  E poi c’è Prince, la dolce e innocente ragazzina che si rivela essere una psicopatica senza scrupoli.  Insomma,  un cast di pazzi scatenati che vi faranno dubitare della vostra sanità mentale.  Ah, e non dimentichiamoci di Bad Bunny,  che nel ruolo del Lupo ci regala un’interpretazione intensa e commovente (forse un po’ troppo per un film del genere,  ma chi siamo noi per giudicare?).

Avete mai desiderato fare un viaggio in treno indimenticabile?  “Bullet Train” vi offre questa possibilità,  ma  attenzione:  il  biglietto  è  di  sola  andata!  A  bordo  di  questo  treno  proiettile  giapponese,  un  gruppo  di  killer  si  sfida  in  una  serie  di  scontri  all’ultimo  sangue.  L’ambientazione  è  claustrofobica  e  adrenalinica,  e  i  colpi  di  scena  sono  sempre  in  agguato.  Insomma,  un  viaggio  che  vi  terrà  con  il  fiato  sospeso  fino  all’ultima  fermata.

Tra una sparatoria e una battuta sardonica, “Bullet Train” riesce a stupirci anche con qualche spunto di riflessione sulla vita e sul destino. I personaggi, pur essendo un concentrato di follia e imprevedibilità, ci ricordano che siamo tutti in cammino verso una forma di redenzione, che si tratti di affrontare i fantasmi del passato, di cercare la pace interiore o di trovare il proprio posto nel mondo. E forse, proprio come Ladybug (Brad Pitt) impara a fare con la sua “sfortuna”, anche noi dovremmo imparare ad accettare l’imprevedibilità della vita e a lasciar andare le nostre ossessioni. Insomma, “Bullet Train” non è solo un film divertente, ma anche un piccolo viaggio filosofico a bordo di un treno proiettile.

Prince che finge di essere spaventata

Un plauso anche alla colonna sonora di Dominic Lewis,  che con la sua energia e varietà accompagna in modo perfetto le avventure dei personaggi a bordo del treno.  Non  mi  aspettavo  un  mix  così  vario  e  originale,  che  spazia  dal  rock  alla  musica  tradizionale  giapponese.  E  devo  dire  che  ci  sta  alla  grande,  perché  contribuisce  a  creare  un’atmosfera  unica  e  coinvolgente.

Tuttavia,  qualche nota stonata c’è.  Yuichi e suo padre,  pur essendo interpretati da attori di talento,  finiscono per essere un po’ troppo stereotipati.  Sembrano usciti da un  vecchio  film  di  samurai,  con  il  loro  codice  d’onore  e  la  loro  sete  di  vendetta.  Anche  Morte  Bianca,  il  boss  della  mafia  russa,  è  un  po’  una  caricatura,  con  il  suo  aspetto  minaccioso  e  il  suo  accento  forzato.  Infine,  pur  apprezzando  la  scena  finale  con  Lemon  che  guida  il  furgone  dei  mandarini,  non  posso  nascondere  una  certa  delusione  per  la  fine  di  Prince.  Un  personaggio  così  interessante  avrebbe  meritato  un  destino  migliore.

Nel  complesso,  “Bullet  Train”  è  un  buon  film,  ma  non  un  capolavoro.  Con  qualche  accorgimento  in  più,  avrebbe  potuto  essere  un  vero  e  proprio  cult.  Ma  ehi,  chi  se  ne  frega?  L’importante  è  divertirsi,  no?

Consiglierei  questo  film  a:

  • Chi ama i film d’azione con una spolverata di umorismo nero e personaggi fuori di testa.
  • Chi non si spaventa di fronte a un po’ di sana follia e a qualche situazione assurda.
  • Chi apprezza i film con un ritmo frenetico e una trama ricca di sorprese.

Non  consiglierei  questo  film  a:

  • Chi cerca un film d’azione serio e realistico, con una trama profonda e personaggi psicologicamente complessi.
  • Chi non ha un buon senso dell’umorismo e si scandalizza facilmente.
  • Chi soffre di mal di mare e non sopporta i treni ad alta velocità.

Trailer Italiano

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Altered Carbon: un viaggio tra corpi vuoti e anime immortali https://reviewjunkie.net/altered-carbon-un-viaggio-tra-corpi-vuoti-e-anime-immortali/ https://reviewjunkie.net/altered-carbon-un-viaggio-tra-corpi-vuoti-e-anime-immortali/#respond Thu, 07 Nov 2024 21:15:53 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=583 ⭐⭐⭐ Un futuro distopico, corpi intercambiabili e una tecnologia che sfida la morte. “Altered Carbon” ci porta in un viaggio

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Un futuro distopico, corpi intercambiabili e una tecnologia che sfida la morte. “Altered Carbon” ci porta in un viaggio cyberpunk ricco di azione, intrighi e passioni proibite.

“Altered Carbon” è una serie Netflix che ci porta dritti nel cuore di un futuro cyberpunk, ispirato ai romanzi di Richard K. Morgan. Immaginate un mondo dove la morte è stata sconfitta, almeno per i più ricchi.

Bay City

La storia si svolge nella Bay City del 2384, una versione futuristica e distorta di San Francisco. Grattacieli altissimi si innalzano verso il cielo plumbeo, mentre le strade sono un labirinto di luci al neon e insegne olografiche. L’aria è densa di smog e odori chimici, un mix nauseabondo di profumo cheap e pioggia acida.

Bay City è una città di contrasti, divisa tra l’opulenza sfrenata dei Matusalemme, che vivono in torri dorate, e la miseria dei comuni mortali, costretti a sopravvivere nelle zone basse della città. In questo scenario decadente e affascinante, seguiamo le vicende di Takeshi Kovacs, un ex soldato riportato in vita dopo 250 anni. Kovacs si risveglia in una nuova “custodia”, un corpo che non gli appartiene, con una missione pericolosa da compiere.

La sua missione? Risolvere l’omicidio di Laurens Bancroft, un riccone immortale, qui vengono chiamati “Matusalemme” (Mat), individui la cui coscienza è stata digitalizzata e resa eterna grazie alla tecnologia delle “pile corticali”. Praticamente, un upgrade niente male rispetto al solito backup su iCloud!

Kovacs e Matt

La prima stagione è un vero e proprio pugno nello stomaco. Trama avvincente, colpi di scena a ogni angolo e personaggi indimenticabili che ti si stampano in testa. Kovacs, con il suo passato da ribelle, un sarcasmo affilato come una katana e un codice morale ambiguo, è un protagonista con i controfiocchi. Joel Kinnaman lo interpreta alla grande, con quell’aria da duro e quello sguardo tormentato che non guasta mai. Al suo fianco troviamo la detective Kristin Ortega, interpretata dalla bellissima Martha Higareda. Tra i due l’attrazione è palpabile fin da subito, e non ci metterà molto a trasformarsi in passione. Preparatevi, perché Kristin Ortega saprà regalarci momenti incredibilmente hot!

“Altered Carbon” non è solo esplosioni, sparatorie e inseguimenti tra i grattacieli di Bay City. Sotto la superficie scintillante di effetti speciali e azione cyberpunk, si nasconde una riflessione profonda su cosa significhi essere umani in un mondo dove la tecnologia ha ridefinito i confini della vita e della morte.

Kovacs e Ortega

La serie ci catapulta in un futuro dove la mortalità è diventata una questione di classe sociale. I ricchi, grazie alle pile corticali, possono trasferire la loro coscienza in nuovi corpi, “custodie” di lusso, e vivere praticamente in eterno. Ma cosa succede a chi non può permettersi questo privilegio? “Altered Carbon” ci mostra il lato oscuro di questa immortalità a due velocità, un mondo diviso tra l’élite dei Matusalemme, che si crogiolano nel loro potere senza fine, e la massa dei “mortali”, condannati a una vita precaria e spesso violenta.

E in mezzo a questa inquietante distopia, la serie ci spinge a interrogarci sul valore della vita, sull’identità e sul confine sempre più labile tra corpo e anima. Cosa resta della nostra umanità quando possiamo cambiare involucro a piacimento? E cosa succede alla nostra anima quando il corpo diventa solo un accessorio usa e getta?

E in tutto questo, dove si colloca il nostro Kovacs? Beh, lui non è certo il tipo che se ne sta con le mani in mano. Con il suo passato da Spedi, un guerriero ribelle che ha sfidato il sistema, si ritrova invischiato in un gioco pericoloso, fatto di intrighi, tradimenti e cospirazioni. Non solo dovrà vedersela con potenti nemici che cercano di eliminarlo, ma dovrà anche fare i conti con i fantasmi del suo passato, con le scelte difficili e i traumi che lo tormentano.

La seconda stagione, però, è un po’ come un aggiornamento software andato male. Anthony Mackie prende il posto di Kinnaman nei panni di Kovacs, e, diciamocelo, il cambio di custodia non è dei migliori. Mackie è un bravo attore, ma manca di quella grinta e di quel cinismo che facevano di Kovacs un personaggio così iconico. È come se avessero trasferito la sua pila corticale in una custodia di seconda mano, un po’ difettosa.

Trent’anni sono passati dalla prima stagione, e “Altered Carbon” ci porta su Harlan’s World, il pianeta natale di Kovacs. È qui che spera di ritrovare Quellcrist Falconer (Renée Elise Goldsberry), il suo grande amore e leader degli Spedi. La sua scomparsa lo tormenta ancora, e non si darà pace finché non avrà scoperto la verità.

Harlan’s World però non è il paradiso che Kovacs ricordava. Conflitti e tensioni dilaniano il pianeta, e l’atmosfera è pesante, quasi irrespirabile. Le foreste pluviali, un tempo rigogliose, sono ora segnate da incendi e cicatrici, mentre l’aria è satura dell’odore acre di fumo e polvere da sparo. Kovacs si ritrova subito in pericolo, braccato da nuovi nemici, come il colonnello Carrera, un militare spietato che sembra uscito da un incubo.

Quellchrist Falconer

Fortunatamente, Kovacs non è solo. Incontra Trepp, una cacciatrice di taglie tosta e indipendente, che si rivelerà una preziosa alleata. Trepp è un personaggio che ho apprezzato molto: coraggiosa, leale e con un senso dell’umorismo tagliente. Peccato che non abbia avuto più spazio nella serie!

A questo punto, devo ammettere che la seconda stagione mi ha un po’ deluso. La trama, a tratti confusa, non mi ha convinto del tutto. Le sottotrame non sono sempre interessanti, e alcuni nuovi personaggi, come Carrera, sono stereotipati e poco approfonditi. Anche l’azione, pur essendo spettacolare, non riesce a compensare la mancanza di quella complessità e di quel guizzo narrativo che avevano reso la prima stagione così speciale.

Nonostante i difetti della seconda stagione, “Altered Carbon” resta una serie che consiglio a tutti gli amanti della fantascienza cyberpunk e delle atmosfere alla Blade Runner. La prima stagione è un capolavoro, da 4/5 stelle. La seconda, un po’ meno, ma comunque godibile, da 3/5 stelle.

Consigliata a chi:

  • Ama la fantascienza cyberpunk e le atmosfere alla Blade Runner.
  • Gradisce le trame complesse e i personaggi sfaccettati.
  • Non è alla ricerca di una serie leggera e spensierata.

Sconsigliata a chi:

  • Si scandalizza facilmente.
  • Preferisce le storie d’amore sdolcinate (qui si parla di tutt’altro!).
  • Si annoia con le riflessioni filosofiche (preparatevi a usare il cervello!).

Trailer ufficiale

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La regina degli scacchi: Scacco matto alla noia! https://reviewjunkie.net/la-regina-degli-scacchi-scacco-matto-alla-noia/ https://reviewjunkie.net/la-regina-degli-scacchi-scacco-matto-alla-noia/#respond Wed, 06 Nov 2024 18:11:23 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=520 ⭐⭐⭐⭐⭐ Netflix cala un asso nella manica con una serie che dimostra come anche gli scacchi possano essere emozionanti (e

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Netflix cala un asso nella manica con una serie che dimostra come anche gli scacchi possano essere emozionanti (e non è uno scherzo!).

“La regina degli scacchi” è la serie che non ti aspetti. Chi avrebbe mai detto che una storia ambientata nel mondo degli scacchi, un gioco spesso percepito come lento e silenzioso, potesse essere così avvincente, emozionante e piena di adrenalina? Io di certo non l’avrei mai immaginato! Eppure, questa miniserie Netflix mi ha completamente conquistato, nonostante la mia totale indifferenza (per non dire avversione) nei confronti di alfieri, cavalli e regine.

Beth da bambina che gioca a scacchi

La serie, tratta dall’omonimo romanzo di Walter Tevis, ci catapulta nella vita di Beth Harmon, una giovane orfana che scopre di possedere un talento straordinario per gli scacchi. Fin da bambina, Beth dimostra una predisposizione innata per il gioco, una capacità di analisi e di strategia fuori dal comune. La seguiremo nel suo percorso, dagli esordi in un orfanotrofio del Kentucky fino ai tornei internazionali più prestigiosi, dove sfiderà i più grandi campioni del mondo, incluso il temibile Vasily Borgov, il campione sovietico.

Ma “La regina degli scacchi” non è solo una serie di partite a scacchi. È un racconto di formazione, un viaggio emozionante nella vita di una giovane donna che lotta per trovare il suo posto in un mondo dominato dagli uomini, un mondo in cui il genio si intreccia con la fragilità, e dove la ricerca del successo si scontra con i demoni interiori. Beth dovrà affrontare non solo avversari agguerriti sulla scacchiera, ma anche le proprie insicurezze, la solitudine e la dipendenza da tranquillanti e alcol.

Scacchiera con i pezzi disposti in posizione interessante

Anya Taylor-Joy è semplicemente straordinaria nei panni di Beth. Con il suo sguardo magnetico e la sua interpretazione intensa, riesce a trasmettere tutta la complessità del personaggio, la sua intelligenza, la sua vulnerabilità e la sua determinazione. La regia di Scott Frank è impeccabile, creando un’atmosfera sofisticata ed elegante che cattura lo spettatore fin dalle prime scene. La fotografia, le scenografie e i costumi sono curati nei minimi dettagli, trasportandoci nell’atmosfera degli anni ’60. Nel cast troviamo anche altri attori di talento, come Marielle Heller nel ruolo di Alma Wheatley, la madre adottiva di Beth, e Thomas Brodie-Sangster che interpreta Benny Watts, uno dei rivali di Beth nel mondo degli scacchi.

Beth ed altri protagonisti principali

Ma cosa rende “La regina degli scacchi” così speciale? Sicuramente la capacità di raccontare una storia universale, che va oltre il mondo degli scacchi. È una storia di riscatto, di passione, di superamento dei propri limiti. È una storia che parla di solitudine, di dipendenza, di emancipazione femminile. È una storia che ci ricorda che anche quando tutto sembra perduto, possiamo sempre trovare la forza per rialzarci e combattere per i nostri sogni.

E poi, diciamocelo, “La regina degli scacchi” è anche dannatamente cool. Beth Harmon, con il suo stile impeccabile e il suo sguardo fiero, è un’icona di stile e di emancipazione. La serie è un tripudio di abiti vintage, acconciature cotonate e atmosfere retrò. Insomma, “La regina degli scacchi” è una serie che conquista su tutti i fronti, che siate appassionati di scacchi o meno.

Pro:

  • Trama avvincente e personaggi memorabili: La serie tiene incollati allo schermo grazie ad una storia ben scritta, con colpi di scena e momenti di suspense, e personaggi ben caratterizzati che rimangono impressi nella memoria.
  • Interpretazione straordinaria di Anya Taylor-Joy: Anya Taylor-Joy offre una performance magistrale, dando vita ad un personaggio complesso e sfaccettato con grande intensità e credibilità.
  • Regia impeccabile e colonna sonora coinvolgente: La regia di Scott Frank è elegante e raffinata, con una cura particolare per i dettagli e l’atmosfera. La colonna sonora, con brani jazz e classici degli anni ’60, contribuisce a creare un’ambientazione suggestiva.

Contro:

  • Caratterizzazione dei personaggi secondari: Alcuni personaggi secondari, pur interpretati da attori di talento, risultano poco approfonditi e a tratti stereotipati.
  • Eccessiva semplificazione: Per rendere la storia più accessibile al grande pubblico, la serie semplifica alcuni aspetti del mondo degli scacchi, sacrificando in parte il realismo.
  • Mancanza di originalità nella rappresentazione della dipendenza: La dipendenza di Beth da alcol e farmaci, pur essendo un elemento importante della sua storia, non viene esplorata con particolare originalità o profondità.
Trailer ufficiale

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Wu Assassins: azione, magia e qualche inciampo https://reviewjunkie.net/rewu-assassins-azione-magia-e-qualche-inciampo/ https://reviewjunkie.net/rewu-assassins-azione-magia-e-qualche-inciampo/#respond Sat, 02 Nov 2024 19:33:22 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=410 Wu Assassins, la serie di Netflix che combina kung-fu e sovrannaturale, inizia con tutti gli ingredienti giusti per un’avventura piena

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Wu Assassins, la serie di Netflix che combina kung-fu e sovrannaturale, inizia con tutti gli ingredienti giusti per un’avventura piena di adrenalina. Siamo a Chinatown, con un protagonista che scopre di essere l’ultimo di una linea di guerrieri mistici incaricati di fermare forze oscure che minacciano l’umanità. Tuttavia, sebbene lo show cerchi di bilanciare azione e magia, fatica a tenere incollato lo spettatore fino alla fine.

Un intreccio troppo ambizioso?

La trama segue Kai Jin, interpretato da Iko Uwais, che diventa il prescelto “Wu Assassin”, destinato a combattere cinque nemici dotati di poteri elementali. Certo, l’idea è accattivante, ma qui le cose si fanno confuse. I poteri mistici dei personaggi mancano di una vera logica e spesso sembrano buttati lì solo per stupire. La magia, più che arricchire, rende tutto poco credibile, come se il lato sovrannaturale fosse solo una scusa per giustificare l’azione.

Narrazione a singhiozzo

I primi episodi partono bene, con scene di combattimento spettacolari e un ritmo che tiene incollati. Ma a metà stagione la serie cambia marcia, e non in meglio. La trama si fa affrettata, con uno sviluppo dei personaggi praticamente assente. Kai e i comprimari sembrano pedine spostate a caso, senza un percorso ben definito. E gli eventi che si susseguono diventano così rapidi da sembrare forzati, togliendo valore anche ai momenti chiave​.

Combattimenti che non deludono

Nonostante i difetti, c’è un motivo per cui vale la pena dare una possibilità a Wu Assassins: i combattimenti. Le scene d’azione sono realizzate con cura, grazie alla bravura di Iko Uwais, che dà il meglio di sé nelle sequenze marziali. Ogni scontro è girato con stile, con colpi puliti e coreografie mozzafiato che rendono omaggio al cinema d’azione asiatico. Insomma, se ti piace l’azione pura, questo è un punto a favore​.

Atmosfera e colonna sonora: una scelta discutibile

Anche l’atmosfera sembra voler attirare un pubblico giovane, con una colonna sonora pop e hip-hop che, sebbene moderna, sembra stonare con il contesto mistico della serie. Questo mix contribuisce a creare una certa dissonanza: invece di amplificare l’esperienza, la musica finisce per distrarre, dando alla serie un tono un po’ forzato e incoerente​.

Conclusione: un intrattenimento leggero, ma dimenticabile

In definitiva, Wu Assassins si rivela un’occasione sprecata. È una serie perfetta per chi vuole solo svagarsi senza troppe pretese, magari con qualche scena d’azione ben coreografata. Ma per chi cerca una trama solida e personaggi ben sviluppati, risulterà un po’ deludente. Un “passatempo” che, tra un combattimento e l’altro, lascia più l’impressione di un prodotto incompleto che di una serie memorabile.

Per il momento è tutto, vi lascio al trailer. Ci vediamo alla prossima recensione su Review Junkie!

Voto finale: 3/5

Se sei disposto a chiudere un occhio sulla trama e ad accontentarti di combattimenti ben realizzati, Wu Assassins potrebbe fare al caso tuo. Se invece cerchi qualcosa di più solido, ci sono scelte migliori là fuori.

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Players (Netflix 2024) https://reviewjunkie.net/players-netflix-2024/ https://reviewjunkie.net/players-netflix-2024/#respond Sun, 12 May 2024 12:48:39 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=292 Mack, Adam, Little e Brannagan sono i Players, quattro amici che amano “giocare” con le relazioni. Unica particolarità, non dicono

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Mack, Adam, Little e Brannagan sono i Players, quattro amici che amano “giocare” con le relazioni. Unica particolarità, non dicono mai la verità…

Un bel giorno Mack, redattrice sportiva, incontra Nick (Tom Ellis aka Lucifer) un famoso corrispondente di guerra, che è entrato da poco a far parte della redazione. Dopo esserselo portato a letto, però, non è soddisfatta. Nick infatti la considera solo lo sfizio di una notte.

Decide quindi di ricorrere all’aiuto del gruppo, insieme al quale elaborerà un piano di attacco, anche grazie alla collaborazione di un nuovo membro: Ashley, segretaria della redazione.

Mack fingerà di incontrare Nick per caso in più occasioni, ignorandolo poi, in una sorta di mordi e fuggi per attirare la sua attenzione. Lo schema è così elaborato, che i cinque arriveranno addirittura a far chiamare per un’emergenza all’ospedale la nuova fiamma di Nick. Qui entra in gioco Mack, che sfoggerà il migliore dei suoi abiti, per sedurre un Nick rimasto ormai solo a teatro.

Mack viene aiutata a prepararsi dai suoi amici

Il piano ha successo, e Mack ottiene finalmente il “cassetto” tutto per lei, che ha sempre sognato, metafora di una relazione stabile. Fin da subito però, si accorgerà che non è tutto oro ciò che luccica…

Senza voler fare spoiler, Players è la classica commedia romantica in cui la protagonista si accorge che la persona più preziosa è sempre stata lì con lei, solo che era troppo miope per vederla. Non ci sarà modo di approfondire la storia di nessun altro personaggio, il che è un grande peccato.

Lo stesso Nick è privo di qualsivoglia spessore, mi spiace dirlo ma, purtroppo Tom Welling non brilla particolarmente in questo ruolo. Il ritmo del film è piuttosto lento (almeno per me, che amo i film di azione) ed il finale altrettanto scontato.

Mack insieme a Nick e Adam

Alla fine questo Players non vi lascerà nulla, infatti ad essere onesto, ho persino faticato a ricordare il film dalla lista dei guardati su Netflix.

Per adesso è tutto, vi lascio al trailer. Ci vediamo alla prossima recensione su Review Junkie.

Players (Netflix 2024) – Trailer Italiano

Voto: 2 stelle

Sintesi: Classica commedia romantica, dal ritmo lento e finale scontato. Poco sviluppo dei personaggi.

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The Gentlemen (Netflix 2024) https://reviewjunkie.net/the-gentlemen-netflix-2024/ https://reviewjunkie.net/the-gentlemen-netflix-2024/#respond Sat, 11 May 2024 12:12:59 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=267 Cosa hanno in comune un barone, un pollo ed una narcotrafficante? Sono i protagonisti di The Gentlemen, serie TV Netflix

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Cosa hanno in comune un barone, un pollo ed una narcotrafficante? Sono i protagonisti di The Gentlemen, serie TV Netflix uscita nel 2024.

Recensione breve: c’è Giancarlo Esposito! Scherzi a parte, per me qualsiasi produzione in cui compaia lui è automaticamente un must-see, sin dai tempi di Breaking Bad. Qui viene affiancato da Theo Jones, che personalmente ho apprezzato nella serie di Film Divergent.

La storia inizia con Eddie, ufficiale dell’esercito, che viene richiamato nella sua tenuta in occasione della morte del padre. Qui si ricongiungerà con suo fratello Freddy, sua sorella Charlotte e sua madre Sabrina, baronessa di Halatead. Si avete capito bene, perché il padre non è nient’altro che Archibald, barone di Halstead.

Fabbrica di droga nascosta sotto la tenuta

Alla lettura del testamento arriva la sorpresa, invece che al fratello maggiore scansafatiche Freddy, il barone ha lasciato tutti i suoi titoli e averi a Eddie. Peccato che abbia dimenticato di avvisarlo che sotto la loro tenuta è gestito un vero e proprio impero della droga!

Eddie farà ben presto la conoscenza di Susie Glass, figlia del boss Bobby Glass, attualmente in carcere. Nonostante non abbia alcuna voglia di piegarsi, lo fa per proteggere la sua famiglia, cercando nel frattempo di contrattare una via di uscita.

Susie non sarà semplicemente una cattiva, ma si comporterà più come una sorta di mentore per Eddie, aiutandolo anche in varie occasioni al limite del dramma/commedia. Come quando Freddy, sommerso dai debiti, si troverà costretto ad implorare pietà al suo strozzino, grazie alla mediazione di Susie. Purtroppo quest’ultimo lo costringerà a vestirsi e comportarsi da pollo, per girare un video ed umiliarlo pubblicamente. Tuttavia qualcosa va storto e… non vi spoilero nulla tranquilli!

Freddy vestito da pollo

Ovviamente non mancheranno i concorrenti, fra i quali spicca un facoltoso boss, noto sopratutto per i suoi modi raffinati ed eleganti. Sto parlando di Stanley Johnston, interpretato da un Giancarlo Esposito nel pieno della sua forma. Deciso ad impadronirsi a tutti i costi dell’impero dei Glass, passerà gran parte del tempo a sabotare le operazioni dei nostri protagonisti.

Come potrei non parlare, poi, di Bobbie Glass. Il boss dell’impero, padre di Susie, ci viene presentato in “carcere”. Lo scrivo fra virgolette, perché più che un carcere sembra un enorme resort di lusso, con enormi spazi privati, maggiordomo e cuoco privato. È un personaggio tutto d’un pezzo, un boss d’altri tempi, deciso a fare di tutto perché il suo impero non finisca con lui.

Fra sparatorie, torture, agguati e tradimenti, Eddie si rende conto che forse quel mondo non gli è tanto distante, e chissà… Ne vedremo delle belle.

Stanley Johnston, aka Giancarlo Esposito

Fra scene d’azione, situazioni al limite della commedia, intrighi, tradimenti e colpi di scena, The Gentlemen riuscirà a tenervi incollati davanti al TV dall’inizio alla fine.

Per il monento è tutto, adesso vi lascio al trailer. Ci vediamo alla prossima recensione su Review Junkie!

The Gentlemen (Netflix 2024) – Trailer Italiano

Voto: 5 stelle

Sintesi: Un’eredità inaspettata farà scoprire al protagonista che forse, fare il boss del crimine, non gli dispiace così tanto. Un Giancarlo Esposito in ottima forma, un Theo Jones che convince nel ruolo di Eddie. Fra scene d’azione, comiche, intrighi, tradimenti e colpi di scena, rimarrete incollati davanti alla TV dall’inizio alla fine.

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Bandidos (Netflix 2024) https://reviewjunkie.net/bandidos-netflix-2024/ https://reviewjunkie.net/bandidos-netflix-2024/#respond Thu, 09 May 2024 17:06:54 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=239 Un tesoro Maya, gangster, mare, spiagge e belle pupe. Ecco in una riga la recensione di Bandidos, la nuova serie

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Un tesoro Maya, gangster, mare, spiagge e belle pupe. Ecco in una riga la recensione di Bandidos, la nuova serie Netflix.

Miguel fatica a trovare la sua strada, ha trascorso la sua infanzia con suo padre Juan famoso archeologo, che aveva però più a cuore le proprie ricerche, che crescere il proprio figlio. Ancora oggi gli preferisce il suo pupillo Ariel, proprietario di un museo, non facendo così altro che aumentare le sue insicurezze.

Al momento lavora a tempo perso come receptionist per un resort di lusso, mentre nel tempo libero si diverte a truffare i turisti con imitazioni di antiche statuetta Maya. Non senza l’aiuto di suo zio Wilson, abile falsario, che ufficialmente gestisce un’agenzia di viaggi.

Lili e Miguel in abiti eleganti, a braccetto

Non ha mai dimenticato la storia con Lili, ragazza dalla bellezza mozzafiato, che purtroppo era troppo presa dal fare la truffatrice. Al momento in fuga per aver truffato la persona sbagliata.

C’è poi Lucas, figlio dei proprietari del resort, un vero genio dell’informatica. Ha passato la maggior parte della vita chiuso nella sua camera, i genitori troppo presi dai loro viaggi, e non sa cosa voglia dire davvero vivere. Fino a quando non incontrerà Citlali, piccola ladruncola di città ed esperta in immersioni, con una madre ed una sorella a cui badare. Lei gli insegnerà che forse c’è qualcos’altro nella vita per cui valga la pena di svegliarsi al mattino.

Abbiamo poi Inés, detective per la polizia Messicana, che si ritrova a combattere da sola contro una giustizia corrotta, contro un marito che a tutti i costi vuole portarle via il figlio.

Ed infine c’è Octavio, un ex ufficiale dell’esercito, ritirato a vita privata. Vive nella sua barca, con la sua solitudine a fargli da compagnia.

Questa è la combriccola di Bandidos. Che ci crediate o meno tutti questi personaggi si ritroveranno insieme per andare alla ricerca di un tesoro perduto dei Maya. Sul loro percorso troveranno uno spietato assassino, con la faccia bruciata, ed il suo esercito di sicari.

Non mancheranno colpi di scena spettacolari, scene di azione alla rambo, torture, intrighi amorosi, ed un umorismo fin troppo macabro in alcuni frangenti.

Un plauso a parte va alle ambientazioni, veramente molto belle. L’intera serie è stata girata nella penisola dello Yucatan, fra spiagge mozzafiato, cascate, laghi e grotte. Lo stesso resort in cui lavora Miguel è spaventosamente enorme e lussuoso.

Resort in cui lavora Miguel, con vista della piscina

Non correrete il rischio di addormentarvi con Bandidos, che mi sento di consigliare, se siete fan del genere Azione/Avventura.

Adesso vi lascio al trailer, per il momento da Review Junkie è tutto!

Trailer Bandidos in italiano

Voto: 4 stelle

Sintesi: Un’accozzaglia male assortita di canaglie alla ricerca di un antico tesoro Maya. Buono sviluppo della trama, buon ritmo ed ottime ambientazioni.

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Vicini Davvero (Netflix 2024) https://reviewjunkie.net/vicini-davvero-netflix-2024/ https://reviewjunkie.net/vicini-davvero-netflix-2024/#respond Wed, 08 May 2024 12:15:42 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=187 Un amante del silenzio, una pianista, e solo un sottile muro fra i due. Questo l’incipit della nuova produzione Spagnola

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Un amante del silenzio, una pianista, e solo un sottile muro fra i due. Questo l’incipit della nuova produzione Spagnola targata Netflix Vicini Davvero.

Un giorno Valentina decide di trasferirsi, insieme al suo pianoforte, in un’appartamento, lasciandosi alle spalle quella che è stata una storia importante. Il suo scopo è fare pratica per entrare in un’importante orchestra, tuttavia al momento è costretta a fare la cameriera per sbarcare il lunario.

David d’altro canto, da quando è finita la sua relazione, è diventato un amante della solitudine e del silenzio. Ex ideatore di giochi, adesso la sua unica ossessione è quella di inventare strani marchingegni di cui si ignora la funzione.

Vi starete chiedendo cosa hanno questi due in comune, la risposta è un muro. Si avete capito bene, un muro, così sottile da lasciar trapelare ogni rumore, anche il più insignificante.

Inutile dire che David non la prende affatto bene, ed all’inizio farà di tutto per liberarsi di Valentina. All’improvviso però, scatta qualcosa, e fra i due scatta una strana sintonia.

Decideranno quindi di continuare a conoscersi senza mai vedersi, solo attraverso il muro.

Questa commedia vuole essere lo specchio di come è diventato l’amore nel ventunesimo secolo. In questo caso non è il web a dividere, ma è una mera questione di dettagli.

Quanto spesso ci facciamo condizionare dall’aspetto di chi abbiamo davanti, senza dargli nemmeno una possibilità?

Probabilmente David non avrebbe mai avuto il coraggio di parlare a Valentina se ce l’avesse avuta davanti, e magari lei stessa non lo avrebbe nemmeno degnato di attenzione.

In questo senso il muro non divide, ma unisce, consentendo una comunicazione libera da pregiudizi, intima, sincera.

Poco importa poi il “giudizio” dei rispettivi amici, che in questo caso si dimostrano anche fin troppo collaborativi. Non amo fare spoiler, ma a tal proposito avremo anche una cena a quattro divisi da immaginate cosa, un “muro”.

Ovviamente nulla dura per sempre, e ad un certo punto la vita mette di fronte a delle scelte.

Cosa decideranno di fare David e Valentina? Non vi spoilero nulla…

Il ritmo del Film è sempre molto pacato, particolare attenzione è posta nei dialoghi fra i due protagonisti, un po’ meno sul lato comico.

Non mancheranno i momenti musicali, in cui la nostra Valentina si dimostrerà oltre che un’ottima pianista, anche una bravissima cantante.

Insomma, se siete alla ricerca di un Film per trascorrere una serata leggera e piacevole, questo Vicini Davvero non vi deluderà.

Vi lascio al trailer, ci vediamo alla prossima recensione su Review Junkie!

Trailer Italiano di Vicini Davvero

Voto: 3 stelle

Sintesi: Una storia fra due sconosciuti divisi da un muro. Lui ama il silenzio, lei ama suonare. Piacevole film sentimentale da guardare in compagnia. Lato comico non particolarmente brillante.

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Baby Reindeer (Netflix 2024) https://reviewjunkie.net/baby-reindeer-netflix-2024/ https://reviewjunkie.net/baby-reindeer-netflix-2024/#respond Mon, 06 May 2024 06:38:45 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=132 Può una vittima innamorarsi del proprio stalker? Questa è la domanda a cui cerca di rispondere Baby Reindeer. Scopriamo di

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Può una vittima innamorarsi del proprio stalker? Questa è la domanda a cui cerca di rispondere Baby Reindeer. Scopriamo di più in questa recensione.

Ammetto di essermi approcciato a questa serie con non poca diffidenza, sia perché il drammatico non è il mio genere, sia perché la co-protagonista mi metteva i “brividi”.

Donnie (la vittima) vuole fare il comico, anche se la comicità non sembra essere proprio nelle sue corde. Per questo è costretto, per il momento, a lavorare in un bar.

Tutto inizia un giorno, quando nel bar arriva una donna, Martha (la stalker), dall’aria molto triste e senza nemmeno un soldo. Donnie decide quindi, mosso dall’empatia, di offrirle un Thé.

Purtroppo per lui, però, il gesto viene mal interpretato, perché da quel momento avrà inizio, grazie anche ad un paio di battute infelici, il suo incubo.

Martha inizia a chiedere attenzioni, si presenta al bar tutti i giorni, lo segue sul tragitto verso casa, lo tempesta di email.

E per uno strano motivo, che ci verrà chiarito solo alla fine, lo continua a chiamare Piccola Renna (da qui il titolo anglosassone Baby Reindeer).

Credo che ognuno di noi, durante lo scorrere degli episodi, si domanderà: “come avrei reagito se fossi stato al posto della vittima?”.

La sensazione, dopo i primi due episodi, è che Donnie (la vittima) sia un po’ troppo arrendevole, e che quasi “se la vada a cercare”.

Parliamo delle email ad esempio, una domanda che mi sono fatto per tutto il tempo: “perché caspita non ha usato il filtro antispam?”.

Inoltre è interessante sapere che l’intera serie è tratta da una storia vera, in cui Donnie interpreta la parte di sé stesso nella vita reale.

Quante volte abbiamo una possibilità del genere? Quando guardiamo Donnie, le sue emozioni, le sue lacrime, le sue crisi depressive non sono finte.

Scoprire poi che Donnie non è proprio il bravo ragazzo che ci è sembrato all’inizio, ovvero del suo passato con la droga, la sua bisessualità.

Una buona parte degli episodi viene proprio dedicata a raccontare la sua relazione con una donna trans, fra paure, bugie ed ovviamente la presenza di una stalker.

Relazione che purtroppo non prende la piega che ci si aspetterebbe, in quanto sembra molto più preso dalle attenzioni di Martha che, in fondo, sembrano non dispiacergli così tanto.

Non so voi, ma lui è lì davanti a me, questa cosa cambia tutto. È come guardare una sorta di Truman Show dei nostri tempi, dove tutto il dolore e la disperazione del protagonista vengono messi in bella mostra.

Come quando è costretto a raccontare tutta la verità su di se ai suoi genitori, fino a quel momento all’oscuro di tutto. Sembra quasi di essere al suo posto.

La serie vi terrà incollati dall’inizio alla fine, e per tutto il tempo continueremo a chiederci: “Donnie, perché vuoi farti del male?”.

La domanda purtroppo non trova risposta, ed anche dopo lo scontato finale, si rimane con l’amaro in bocca. Come se il nostro protagonista non avesse imparato proprio nulla…

Non fatevi spaventare dal trailer, Baby Reindeer è una di quelle serie da vedere, che vi lascerà il segno.

Questo è tutto, ci vediamo alla prossima recensione su Review Junkie!

Voto: 5 stelle

Sintesi: Storia reale di una vittima di Stalking. Il protagonista della vicenda interpreta se stesso. Altissimo coinvolgimento emotivo dall’inizio alla fine. Assolutamente da vedere.

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Il problema dei tre corpi (Netflix 2024) https://reviewjunkie.net/il-problema-dei-tre-corpi-netflix-2024/ https://reviewjunkie.net/il-problema-dei-tre-corpi-netflix-2024/#respond Sun, 05 May 2024 09:34:56 +0000 https://reviewjunkie.net/?p=102 Se devo essere del tutto sincero, non sapevo nemmeno che cosa aspettarmi da una serie chiamata Il problema dei tre

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Se devo essere del tutto sincero, non sapevo nemmeno che cosa aspettarmi da una serie chiamata Il problema dei tre corpi. Il mio approccio è stato completamente neutro, senza aver letto prima nessuno spoiler o recensione.

La serie nasce come adattamento sul piccolo schermo, del libro omonimo scritto da Cixin Liu.

Nelle prime scene si assiste ad un esperimento in un accelleratore di particelle fallito, al ritrovamento di un cadavere in una stanza con i muri pieni di numeri, al suicidio in diretta di una ricercatrice, mentre ad un’altra ricercatrice appare un conto alla rovescia impresso direttamente sulla retina.

Come se le stranezze non bastassero, appare uno strano videogioco capace di catapultare il giocatore in un mondo talmente reale da sembrare vero.

Quest’ultimo parla delle vicende di una razza di alieni dalle fattezze simili a quelle umane, continuamente sull’orlo dell’estinzione, a causa dei comportamenti apparentemente strani del loro sole. Solo dopo si scoprirà che i “soli” sono ben tre, e da qui la serie prende il nome Il problema dei tre corpi.

Le vicende sono narrate tramite le vicissitudini di un gruppo di amici, tutti ricercatori ben affermati. Di una già vi ho parlato, Auggie (quella del conto alla rovescia), poi ci sono Jin, Jack e Will.

Jin e Jack saranno alle prese con i vari livelli del videogioco, Auggie avrà un ruolo fondamentale con la tecnologia da lei sviluppata, mentre Will avrà il suo momento negli ultimi episodi.

Parallelamente verremo catapulati nel passato per seguire la storia di un altro personaggio, Ye Wengie, per un motivo che all’inizio non ci sarà ben chiaro.

Il ritmo degli episodi è inizialmente lento, poi tutto ciò che ci sembrava strano inzia ad avere senso, in un inquietante crescendo di rivelazioni. La storia ci sembrerà così vera, che ci domanderemo se i fatti non stiano realmente accadendo nella vita reale.

Come non citare, in proposito, la famosa trovata pubblicitaria dei tabelloni delle stazioni di Milano e Roma, scena che ritroveremo anche nella serie fra l’altro.

Non mancheranno poi altri momenti clou, che ci faranno rimanere sia col fiato sospeso, che provare allo stesso tempo repulsione per la razza umana. Non voglio spoileravi altro!

In merito allo sviluppo dei personaggi potrei fare alcune critiche, in quanto mancano alcune informazioni di contesto. Ad esempio di cosa si occupa di preciso Jack? Cosa ha fatto Will per vivere fino ad ora? Tutte domande a cui non riceveremo risposta.

Tutto sommato questa Il problema dei tre corpi convince, entrando a pieno titolo nelle serie da vedere. Speriamo che Netflix decida di proseguire con l’adattamento anche degli altri due libri.

Questo è tutto, adesso vi lascio al trailer. Ci vediamo alla prossima recensione su Review Junkie!

Voto: 5 stelle

Sintesi: Narrazione a tema sovrannaturale/fantascientifico, che inizia ad appassionare solo dopo i primi episodi. In alcuni momenti lascia col fiato sospeso, mentre in altri vi chiederete cosa cavolo stiamo guardando. Personaggi forse un po’ da approfondire.

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